Lo studio
Hai un quesito su una patologia o su di un trattamento? Invia una mail con il tuo nome e la tua domanda a faq@studiomediterraneo.eu
Dr. Luongo: L’impianto dentale è di fatto una radice artificiale, impiegata per sostituire la radice di un dente mancante.
Tecnicamente è una vite in titanio, a forma di cono o cilindro filettati, che viene inserita all’interno dell’osso mascellare. Nell’arco di 3-4 mesi, attraverso un processo di osteointegrazione, l’osso tenderà ad abbracciare l’impianto rendendolo stabile e capace di sopportare i carichi masticatori.
Si tratta quindi di vere e proprie radici artificiali sulle quali si reggeranno i “nuovi denti”. Gli impianti possono sostituire un dente singolo (corona su impianto), un gruppo di denti ravvicinati (ponte su impianti), un’intera arcata dentaria (circolare su impianti), oppure possono servire a stabilizzare una protesi mobile (overdenture).
Dr. Barattolo: Il trattamento endodontico o cura canalare o impropriamente “devitalizzazione” del dente consiste nella rimozione della polpa (nervo dentale) infiammata e infetta, presente all’interno del dente e per tutta la lunghezza delle radici.
L’obiettivo è conservare il dente che ha ricevuto un danno grave della struttura con conseguente infezione e necrosi della polpa. Tecnicamente, la polpa viene sostituita con un’otturazione permanente in guttaperca e cemento canalare, dopo aver opportunamente deterso e sagomato i canali radicolari.
Una volta devitalizzato, il dente non sarà più un serbatoio infettivo e, dopo un’adeguata ricostruzione della corona, potrà continuare a svolgere le stesse funzioni di un dente integro. La percentuale di successo di una cura canalare corretta è, in condizioni normali, elevatissima.
Dr. Luongo: La chirurgia implantare non è consigliabile durante la gravidanza.
Il percorso che precede la terapia implantare prevede esami radiografici, l’ortopantomografia di prassi e in taluni casi anche la dentalscan, nonché la prescrizione di terapie antibiotiche e/o antinfiammatorie.
È opportuno pertanto, programmare un intervento di implantologia dopo la gravidanza.
Dr. Luongo: Dipende dal numero di impianti da inserire e dalla difficoltà del caso. Normalmente, dopo l’inserimento di un impianto singolo, non si hanno postumi di rilievo: si può verificare un leggero gonfiore della zona interessata che normalmente va via dopo un paio di giorni.
Per interventi più complessi, che richiedono rigenerazione ossea o il posizionamento di molti impianti, si può verificare un edema post-operatorio consistente, con fuoriuscita di un ematoma (livido).
L’applicazione di impacchi di ghiaccio nelle ore successive all’intervento e la somministrazione di farmaci anti-edemigeni riduce notevolmente questi postumi che scompaiono nel giro di pochi giorni.